Microchip, questo sconosciuto

Che cos’è il microchip

Il microchip è una piccola capsula di vetro biocompatibile, di circa 10 millimetri di lunghezza e 2 di diametro, che viene introdotta sottocute.
Il dispositivo è privo di batterie quindi non si scarica nè si guasta.
Si avvale della tecnologia R.F.ID (Radio Frequency Identification) che emette onde a radiofrequenza totalmente innocue per uomini e animali. Queste onde si attivano solo in presenza di un lettore specifico comunicando un codice composto da 15 cifre assegnato dal Ministero della Salute.
I lettori sono in dotazione a veterinari, polizia e autorità sanitarie locali.

A cosa serve il microchip

Il codice del microchip riporta ad una Anagrafica Felina, dove vengono registrati i dati del gatto e quelli del suo proprietario.
Questo permette di identificare e riunire l’animale e il suo padrone.
Ma non solo:
Permette la prevenzione di traffici illeciti (vedi contrabbando di cuccioli)
Contrasta l’incivile attitudine all’abbandono
Favorisce studi e interventi per la prevenzione e cura delle malattie degli animali.
Permette di mappare la popolazione felina
E’ indispensabile per l’emissione della ricetta veterinaria elettronica
E’ obbligatorio per ottenere il passaporto per portare all’estero il nostro A-micio
E’ obbligatorio nel caso si voglia stipulare un’assicurazione sanitaria dedicata al gatto

Chi può applicare il microchip

L’applicazione del microchip deve essere effettuata dal medico veterinario o veterinario dell’ATS.
Loro provvederanno a inserirlo sottocute, sempre nella regione del collo sopra la spalla sinistra per semplificarne la ricerca.
L’intervento prevede che il veterinario esegua una visita per valutare lo stato di salute generale del gatto, verifichi che non sia già presente un altro microchip e registri i dati del gatto e del proprietario sull’Anagrafe Felina.
Il costo si aggira indicativamente dai 30 ai 50 €.

Quando si applica il microchip

Premesso che in ogni caso fa testo il parere del veterinario, di solito il microchip si applica al compimento dei 60 gg di vita, spesso insieme alla prima vaccinazione trivalente.

Il microchip è obbligatorio?

Per i gatti è obbligatorio solo in Lombardia e in Friuli Venezia Giulia dal 2020 e solo per i nuovi nati o le nuove adozioni.
Detto ciò analizziamo lo stato di fatto:
Da un lato cani e gatti di proprietà non chippati e randagismo diffuso e dall’altro troppe amministrazioni preposte alla tutela degli animali e al controllo del rispetto delle leggi a protezione degli animali totalmente latitanti.
Nonostante siano previste sanzioni, che si aggirano tra i 100 e i 600 euro che potrebbero entrare nelle casse dei comuni, troppi responsabili ignorano il problema preferendo restare comodamente in ufficio.

Quindi?
preoccupiamoci noi della sicurezza dei nostri piccoli A-mici e provvediamo a microchipparli
(.. e a sterilizzarli, ma questo è un altro … articolo)

Alla prossima e miao da Gattaccia Curiosa.